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Spiritualità
Sicilia

La Festa di Sant’Agata a Catania è un capolavoro di italianità

Dal 3 al 5 febbraio in città si celebra la patrona di Catania con una festa che intreccia folklore e fede all’ombra dell’Etna.

3 minuti

La Festa di Sant’Agata a Catania è una vera e propria istituzione della città. Il culmine della festa è il 5 febbraio, con la processione delle reliquie della patrona che termina il mattino dopo.  L’occasione perfetta per trascorrere qualche giorno in città e per scoprire una ricorrenza davvero unica.

Ecco tutto ciò che dovete sapere sulla Festa di Sant’Agata a Catania, un capolavoro di vera italianità. 

La Patrona di Catania: Sant’Agata e la sua storia

Statua di Sant'Agata

La storia di Sant’Agata, che i catanesi chiamano affettuosamente Santuzza, inizia nel III secolo d.C.
A 15 anni Agata fece voto a Dio indossando il velo rosso che portavano le vergini consacrate.

Crescendo però, il proconsole Quinziano si invaghì di lei e quando Agata lo rifiutò la accusò pubblicamente di essere cristiana e la processò. Fu torturata e morì il 5 febbraio 251.

La Festa di Sant’Agata a Catania: programma e date

Processione di Sant'Agata a Catania

3 febbraio: l’offerta della cera e le candelore

La Festa comincia il 3 febbraio con l’offerta della cera e la processione della Candelora per le vie del centro. Gli alti ceri riccamente decorate decorati, che rappresentano le antiche corporazioni della città, sfilano secondo un ordine preciso e si muovono con un’andatura detta “annacata”, ovvero "che dondola". Sfila anche la carrozza settecentesca dell’antico Senato catanese.

 

4 febbraio: la Messa dell’Aurora

Sin dalle prime luci del mattino, le vie della città e la Cattedrale di Sant’Agata si riempiono di devoti che indossano il tradizionale “sacco”, una tunica bianca con berretto nero che ricorda la veste da notte con cui i cittadini uscirono in strada quando le reliquie della santa tornarono a Catania nel 1126.

Dopo la Messa dell’Aurora che si tiene all’alba, le reliquie della santa vengono traslate sul fercolo d’argento, un baldacchino adorno di garofani rossi, simbolo di martirio, e portate in processione che compie in senso antiorario il giro esterno della città sostando nei luoghi di Sant’Agata a Catania: l’antica cattedrale di Sant’Agata la Vetere, la chiesa di Sant’Agata al Carcere e la chiesa di Sant’Agata alla Fornace.

 

5 febbraio: la processione di Sant’Agata a Catania

Il giorno più importante viene celebrato con un solenne pontificale e la processione all’interno del centro cittadino che inizia nel tardo pomeriggio. Il fercolo di Sant’Agata è ora adornato di garofani bianchi, simbolo di purezza. Lo seguono migliaia di devoti che portano grossi ceri accesi e inneggiano alla santa, insieme a turisti provenienti da tutto il mondo. La processione del 5 febbraio si protrae fino alle prime ore del giorno successivo.

Per partecipazione, la festa si può paragonare alla Settimana Santa di Siviglia.

 

Le tappe della processione da non perdere

Lungo il tragitto la Santuzza si ferma a Piazza Borgo, dove uno spettacolo di fuochi d’artificio infiamma il cielo. Si ferma di nuovo prima di intraprendere la Salita di Via Sangiuliano, che tradizionalmente si percorre di corsa. Su via Crociferi sosta davanti al Convento di San Benedetto. Le suore di clausura escono solo in questa occasione e intonano un canto nel silenzio delle prime ore del mattino. La processione si conclude con il rientro in cattedrale.

Il 17 agosto: la festa estiva di Sant’Agata

Fuochi d'artificio a Catania

Il 17 agosto si celebra il ritorno delle reliquie di Sant’Agata da Costantinopoli nel 1126. La festa estiva è meno sontuosa rispetto alle celebrazioni di Febbraio, ma molto sentita. Comincia sin dal mattino con una processione delle reliquie nelle vie intorno alla Cattedrale e si conclude di sera con una messa solenne e uno spettacolo pirotecnico.

I dolci tipici di Sant’Agata

Minne di Sant'Agata

I dolci più famosi sono le minne di Sant’Agata, piccole cassate che ricordano la forma dei seni che vennero tagliati alla santa dai suoi aguzzini.

Da assaggiare anche le olivette di Sant’Agata, bocconcini di pasta di mandorla colorati di verde. Ricordano la leggenda secondo cui un ulivo comparso dal nulla la nascose e le offrì i suoi frutti per nutrirsi quando la santa, in fuga dai soldati di Quinziano, si fermò per allacciarsi un calzare. Per le vie della città si trovano anche venditori di bomboloni, caramelle artigianali aromatizzate e bancarelle di torroni.

Come arrivare a Catania per la festa di Sant’Agata

Vista della città di Catania

Il modo più comodo per raggiungere Catania è in volo fino all’aeroporto Fontanarossa, a soli 5 chilometri dal centro, collegato tramite autobus ogni 20 minuti e treno ogni 40-60 minuti.

Nei giorni della festa la città è stracolma, prenotate con anticipo e cercate un albergo con balcone lungo via Etnea per ammirare la processione dall’alto. Se preferite immergervi nella folla ma non perdervi nulla, raggiungete i punti chiave della processione attraverso le vie laterali. Ci si muove solo a piedi, nei giorni della festa il traffico in centro è chiuso e i mezzi pubblici non circolano.

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