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Paolo Brosio: “Ho adottato una bimba di Medjugorje. Sogno una donna con cui creare una famiglia”

Paolo Brosio, intervistato da AdnKronos, ha parlato dei progetti che sta curando a Medjugorje. Poi si è raccontato, dal dolore per la morte della madre alla fede a cui si è aggrappato per uscire da un periodo buio.
A cura di Daniela Seclì
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Paolo Brosio si è raccontato in una lunga intervista rilasciata ad AdnKronos. Il giornalista è tornato a parlare del dolore provato per la morte dell'amatissima madre, del periodo più buio della sua vita e del sogno ancora intatto di mettere su famiglia: "Ho adottato una bimba di Medjugorje".

Paolo Brosio sogna di mettere su famiglia

Paolo Brosio ha spiegato che da anni la sua priorità è aiutare gli altri. È impegnato in un progetto molto importante: "A Medjugorje ho messo in piedi un cantiere con venti operai che lavorano tutti i giorni, sto facendo un enorme pronto soccorso, il primo della storia di Medjugorje, che sarà aperto a tutte le etnie e religioni". Quanto alla sua vita privata, ha dichiarato che al momento non c'è nessuno al suo fianco:

Non sono innamorato di nessuno, ho la testa solo per il mio pronto soccorso. Ma sogno ancora una donna con cui mettere su famiglia. L’unico rimpianto che ho è di non aver avuto figli. Ho adottato una bimba di Medjugorje, adesso ha 14 anni e gioca nella Premier League del calcio bosniaco. Certo, se potessi avere una famiglia ora sarei felice.

Il periodo buio e il dolore per la morte della madre

Anna Brosio, madre del giornalista, è morta lo scorso aprile all'età di 102 anni. Una ferita ancora aperta per Paolo Brosio che era legatissimo a lei. Ha potuto dirle addio solo tramite videochiamata perché in quel momento era lontano:

Ho sofferto tanto per la morte di mia madre. […] E avendo perso anche mio padre è stata durissima. Mia madre è vissuta fino a 102 anni quindi questo per me è già una grazia incredibile. Siamo stati tanto insieme e gli ultimi anni mi sono dedicato tanto a lei. Vederla morire da una telecamerina su Whatsapp è stata una sofferenza tremenda. Mi ha salvato la fede, se non avessi avuto la fede sarei stato spacciato. Vado a messa ogni giorno perché a me piace proprio, mi dà forza, mi piace ascoltare le omelie e sentire la parola di Dio.

Poi, ha ricordato quel periodo buio in cui si era avvicinato alla droga dopo una serie di difficoltà ed episodi spiacevoli:

Era morto mio papà di colpo, poi hanno incendiato il mio locale ed infine ci fu la separazione con mia moglie per colpa mia e non avendo la fede nel cuore, sono caduto nel peccato e per divertirmi e per non pensare a queste cose di giorno lavoravo come un matto e di notte ho iniziato a fare una vita di eccessi, usando anche le droghe, ma era una reazione al dolore. A tutti può capitare di ‘cadere', ero sommerso da un dolore infinito. Per fortuna c’era mia mamma che pregava per me e che mi ha mandato a Medjugorje e da lì ho capito che il vero antidoto al dolore è la fede.

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